La collezione delle 'Partituras Antiguas' dell'Archivio Musicale della Chiesa Nazionale Spagnola di Roma
DOI:
https://doi.org/10.59530/ANTHANN.2024.71.9Palabras clave:
Chiesa nazionale spagnola, San Giacomo degli Spagnoli, musica sacra, archivio musicale, RomaResumen
Il presente studio vuole fornire una prima ricognizione del contenuto del fondo «Partituras Antiguas» conservato nell’archivio musicale di Santa Maria in Monserrato a Roma. Il fondo, costituito dalla produzione liturgica della cappella di San Giacomo degli Spagnoli, a tutt’oggi inedita, è infatti in corso di catalogazione e copre un periodo che va dalla fine del Seicento ai primi dell’Ottocento. Tale produzione, esclusivamente manoscritta, rispecchia le principali attività celebrative ordinarie ed extra-ordinarie che si tenevano sia all’interno della Chiesa di San Giacomo sia quelle che coinvolgevano Piazza Navona; è la musica scritta per queste ultime attività a rendere peculiare e unico il fondo delle «Partituras Antiguas». Lo studio presenta inoltre i profili dei principali compositori che hanno prestato servizio a San Giacomo degli Spagnoli come maestri di cappella titolari o coadiutori e dei quali sono stati catalogati, al momento, più di 90 autografi. I maestri di cappella di San Giacomo, nel corso di tutto il secolo XVIII, attirarono, per le funzioni extra-ordinarie, i migliori strumentisti e cantati attivi in città e nei teatri romani. Inoltre, essendo molti di loro operisti attivi sulle scene romane, introdussero forme, linguaggi, nonché nuove tipologie di strumenti nelle loro partiture per queste funzioni. La riscoperta del fondo «Partituras Antiguas» porta alla luce quel laboratorio musicale che fu la Cappella di San Giacomo degli Spagnoli e la cui musica, prodotta in poco più di un secolo, è tutt’ora inedita. Si auspica che la pubblicazione del catalogo sia da stimolo per lo studio ed il recupero delle composizioni legate ai grandi eventi extra-ordinari delle celebrazioni a Piazza Navona in vista di una loro futura edizione ed esecuzione. Questo fondo, inoltre, potrebbe essere una fonte preziosa di ricerca sull’evoluzione del modo di scrivere la musica sacra nel corso del Settecento perché offre materiale che va da inizio secolo fino agli albori del Ottocento.
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